Il Post cambia le cose
Trovare informazioni accurate, affidabili e chiare è prezioso per capire meglio cosa succede, farsi delle opinioni, cambiare le cose per sé e per gli altri. Il Post prova da 13 anni a fare un giornalismo diverso, utile a saperne di più, a conoscere i cambiamenti e a costruire comunità più informate.
Spiega bene
Il Post è un giornale che non dà niente per scontato, che fa attenzione ad ogni parola che usa e che prova sempre a mettersi dalla parte di chi legge, ovvero tutti noi. Dice le cose che si sanno, quelle che non si sanno e quelle che metà e metà, dando ai lettori le informazioni necessarie a distinguere. Vuole essere un giornale per tutte e tutti, che riesce a farsi capire sempre e a non lasciare domande senza risposta.
Dice le cose vere
Il Post fa attenzione alle notizie che pubblica, le verifica, cita le fonti, preferisce arrivare giusto che arrivare primo, ma non vuole per questo arrivare ultimo. Non insegue i click - anche perché a fare le cose per bene i click arrivano da soli - e quando sbaglia (perché sbaglia) corregge. Prova sempre a raccontare la realtà meglio che si può, e a essere uno strumento per capirla meglio.
Parla una lingua di tutti
Il Post non parla per gerghi, non usa espressioni artificiose e non ha ambizioni letterarie: è un giornale, vuole fare capire. Non scrive per una nicchia e non scrive come scrivono gli altri. Una delle prime cose che impara chi comincia a lavorare al Post è “spiegalo come lo spiegheresti a un tuo amico”. Una delle prime cose che nota chi comincia a leggere il Post è “è scritto in modo diverso”.
È gratis, lo paga chi vuole
Dal 2010 gli articoli e quasi tutti i podcast e le newsletter del Post sono gratuiti per tutte e tutti. Non c’è un paywall e non ci sono limiti di lettura. Ed è così perché informare meglio vuol dire anche informare tutti.
Dal 2019, a permettere che il Post sia aperto e gratuito sono le persone che lo sostengono abbonandosi, per partecipare al suo progetto giornalistico. Sono persone generose, da ringraziare.